Occhi nella notte
di Alemar


Mi hai spiata,
quando in piedi contro il muro,
tenevo quello sconosciuto tra le cosce,
mentre lo lasciavo pompare duro dentro la mia carne.
Ti č piaciuto guardarmi godere del piacere di un altro,
ti č piaciuto guardare il mio corpo violato.
Con la veste sollevata e le cosce aperte, carnale come mai.
Puttana nel corpo, vergine nell’anima.
Entrambe vivono in me, entrambe respirano
una dalla bocca dell’altra.
In piedi contro un muro,
ti ho regalato nella notte un piacere rubato,
che un poco graffia l’anima rubando vita,
e ora in dolorosa attesa,
lecchi ferito il sangue del tuo piacere.










 

 

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