Metti una sera a cena... sushi bar

di  Ayse

 

 

  Metti una sera a cena …
Metti due cuori giocosi …
Ho quattro sedie in salotto, con la seduta di paglia …
rigorosamente ikea , quindi, facilmente smontabili, e voi direte : e quindi?
Bè inizia tutto da qui… o finisce , a seconda dei punti di vista.
Ecco lui le aveva notate subito le mie sedie … a me invece, non aveva detto nulla, della loro particolarità.
Ho preparato uno splendido sushi , mi piace l’idea che lui possa giocare con le bacchette , e magari immergere piccoli pezzettini di cibo nel mio sesso bagnato ed eccitato solo dal piacere della sua presenza.
I piatti con i disegni di rami di bambù sono appoggiati su deliziose tovagliette di canne intrecciate .
Le luci sono suffuse, ho cambiato le lampadine e ho messo quelle rosse, per creare un atmosfera più orientaleggiante e intima.
Quasi di lanterne rosse.
Lo aspetto con una vestaglia nera di raso stampato a rose scarlatte , molto simile ad un kimono , ma più semplice da togliere, basta sciogliere la cintura in vita e ops , il gioco è fatto.
Sakè perché sia tutto perfetto, cena ovviamente servita sul tavolino basso davanti al divano.
Arriva sorridente e di buon umore, mi bacia, felice.
Siamo seduti a gambe incrociate su dei cuscini sul pavimento.
I miei capelli sono raccolti sulla nuca da una bacchetta di legno e sul viso non porto alcun trucco se non un leggero strato di rossetto rosso e lucido che mette in evidenza le labbra.
Lo sento respirare l’atmosfera di incenso e calore che ho creato per lui.
Iniziamo a consumare la nostra cena a base di sushi .
Consuma le pietanze dopo averle intinte nel mio sesso , le posa li , tra le mie gambe socchiuse e le strofina leggermente, allargando appena i petali carnosi e umidi del mio fiore sbocciato.
I bocconi Arrivano alle sue labbra lucidi dei miei umori e profumati del mio odore .
Sembra inebriato da questo gioco che riunisce in un solo gesto le due cose più belle al mondo: il cibo e il sesso .
Io per lui le incarno entrambe in questo momento .
Lentamente molto lentamente si alza e mi viene alle spalle.
Mi scopre il collo con il tocco leggero della mano scostando appena il raso della vestaglia.
L’altra mano scivola maliziosa sul mio fianco toccando la pelle attraverso il tessuto.
Mi accarezza il ventre, l’interno coscia, mi sfiora leggero il sesso, turgido e umido , già eccitato dalla cena sensuale e romantica.
Infila una mano nella scollatura, a giocare con i miei capezzoli .
Sono sull'attenti e svettanti, stimolati dai suoi precedenti magheggi con le bacchette di legno.
Sfila lentamente la cintura che tiene chiuso lo pseudo - kimono.
E’ un striscia di stoffa alta circa 6 cm e abbastanza lunga.
La gira un paio di volte sulla mano poi la posa sui miei occhi e mi benda, baciandomi sul collo lungamente, lentamente.
Ora non vedo più nulla, il raso nero mi impedisce di percepire anche la più tenue sfumatura di luce.
Si allontana da me.
“Amore?”... lo chiamo, quasi a voler essere rassicurata della sua presenza.
“Sono qui” mi dice ” stai tranquilla”.
Lo sento armeggiare ma non riesco a capire cosa stia facendo.
Ritorna da me, mi sfiora il seno, ora esposto grazie alla mancanza della cintura della vestaglia.
Scende più in basso, mi sfiora appena con dita leggere.
Le inumidisce della mia rugiada e le passa sulle mie labbra, a farmi sentire il mio sapore.
Poi mi prende per mano e mi fa alzare.
"Vieni con me" mi dice.
Mi conduce vicino al tavolo da pranzo , poi con gentilezza mi fa sedere sulla sedia.
Noto solo un piccolo particolare.
Alla sedia manca la seduta .
Rimango quindi appoggiata solo ai bordi di ferro , all’anima della sedia.
La sensazione è di gelo , il metallo è freddissimo al contatto con la pelle accaldata del mio sedere .
Mi dice di stare calma, che è tutto a posto.
Mi incrocia le braccia dietro lo schienale e le ammanetta tra loro.
Con le corde mi lega il busto e le caviglie, saldamente, alla sedia.
Il tocco finale: mi chiude la bocca con la ball gag.
È ora del dolce e dei giochi.
Ha deciso che io sarò il suo balocco e il suo gelato fritto.

...waiting for sunday