Microracconti

Nati per caso o quasi, per un concorso letterario, col vincolo delle 2.500 battute complessive. Cioè scrivere in salita. Oppure i miei racconti-cartolina.

118.  

Lavorati di lima e pialla sulle parole, per sottrazione, col contagocce, per non rompere una storia, un ritmo, un'armonia.
Questi racconti ne sono il risultato, qualunque esso sia.
 

   
     
  Il caldo africano, il temporale di mezzanotte. E, finalmente, il sesso.
(tema "ANTO' FA CALDO", micro racconto in dieci righe )
 
     
 

Faceva caldo, Dio che caldo. Si sudava, in casa, non un filo d’aria. Poi si sentì un tuono. Poi un altro. Lei erano giorni che seguitava a a lamentarsi. Antonio, fa caldo. Ma che caldo fa. Fa caldo, Antò e sono fradicia come il mociovileda. E girava quasi nuda per casa. Ma era troppo caldo perché venisse il minimo pensiero a entrambi di una copula, vestita da bagno di sudore appiccicoso e torrido. Fu trenta a mezzanotte che i tuoni si fecero uragano e grandine: in cinque minuti la temperatura precipitò di quindici gradi. Era una settimana che per il caldo nemmeno si sfioravano e lei, felice, si fiondò, nuda, sulle lenzuola. Lo chiamò, una, due. Tre volte invano. Doveva attendere almeno le 24.01 per postare un nuovo micro, se no qualcuno avrebbe protestato nuovamente. Lei smoccolò contro il gruppo micro, poi nell’attesa si consolò. Facendo l’amore, con se stessa.