Microracconti

Nati per caso o quasi, per un concorso letterario, col vincolo delle 2.500 battute complessive. Cioè scrivere in salita. Oppure i miei racconti-cartolina.

76.  

Lavorati di lima e pialla sulle parole, per sottrazione, col contagocce, per non rompere una storia, un ritmo, un'armonia.
Questi racconti ne sono il risultato, qualunque esso sia.
 

   
     
  Quel giorno la baciò alle sette
(tema "Il tempo", micro racconto in dieci righe)
 
     
 

Che lei si alzava presto e correva al lavoro, come se avesse perso la prima alba sulla Terra, affannata . Ma la baciò anche prima, alle cinque, che allora lei mica dormiva. E la baciò alle undici, ora del caffè che spezza il mattino. E alle dodici, poi alle dodici e trenta, ora di mensa. E dell’odore di minestra e pomodoro. La baciò alle tre, l’ora che alla domenica fanno spesso l’amore sul divano. Puntando i piedi e hanno rotto e riparato già un bracciolo! La baciò alle diciannove, che tutti corrono a casa dal lavoro. Dai figli, dalle mogli, dagli amanti. E lei da lui, il suo, il suo, il suo. Poi girò a controllare i tanti orologi della casa. Sfalsati apposta. Nessuno segnava la stessa ora. Così, tenendoli sfalsati, si erano baciati sulla soglia anche stamani come se avessero per loro il giorno intero. Il tempo di un bacio. A imbrogliare nostalgia. E tempo vero.