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Voleva scrivere. O
no? Scrisse. Senza scrivere non viveva. Scrisse due lettere, una
anche d’amore. Non la salvò. Poi sms, che all’altro lato della
linea crearono qualche ansia, ci sono uomini gelosi, o solo
sospettosi. A farsi troppe domande anche solo per una
vibrazione. Pensò pensieri. Tanti, troppi, come sempre. Che poi
lo sapeva che lei, anche senza riceverli, li sentiva. Strano
telefono, la telepatia in amore. Senza fili. Si eccitò, si
depresse, gioì e soffrì, fece tempo di primavera della sua anima
al mattino. Scrisse. Poi uscì. L’unico parrucchiere aperto
lunedì, e la ragazza, così carina. Gli insaponò la testa, gli
sfiorò nel farlo la spalla con il pube. Lui aprì gli occhi, le
sorrise, lei sorrise. Si scoprì una canzone, dentro la testa,
muta. No, non Gaber. Hair, perché si sentì felice. Senza
necessità di una vera ragione. |
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