Microracconti

Nati per caso o quasi, per un concorso letterario, col vincolo delle 2.500 battute complessive. Cioè scrivere in salita. Oppure i miei racconti-cartolina.

79.  

Lavorati di lima e pialla sulle parole, per sottrazione, col contagocce, per non rompere una storia, un ritmo, un'armonia.
Questi racconti ne sono il risultato, qualunque esso sia.
 

   
     
  Dei Micro ai tempi della peste
(tema "Gruppo", micro racconto in dieci righe scritto a quattro mani con Cucciola di Kurgan)
 
     
 

SCENA I L'eterno dubbio: puote l'agognato mipiace fondersi solo al nome glorioso anziche' a una piu' degna nuova perizia? SCENA II In cui li autori si accapigliano in correnti e ruscelli, puristi del racconto immacolato contro mipiacisti facili. SCENA III Una gaudente fronda di elli veste la maschera di Anonymus per il gioco dello incognito autore. Ma qual sasso nello stagno il gioco turba ime correnti, finché rimbomba un grido: NO! SCENA III Il sipario svela il lazzaretto di Milano ai tempi della peste: cadaveri di microscrittori ulcerati da ban, altri arrancano, i piu' coraggiosi o disperati si fan monatti, mentre i bravacci fanno baruffa sullo sfondo. SCENA IV Stanza buia. Luogo ignoto. Dalle finestre fiamme, focolai d'incendio qua e la'. Il nutrito gruppo si pasce al ricco desco. Alti i calici è unisono il "MIPIACE!" SCENA V “Tutto cambia. Acché nulla cambi. Si spera,…”