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Lei ci provò. Tagliò
un braccio, che due, sì, forse erano troppi ma lei per un
abbraccio ne salvò uno. Poi un piede, mica dovevano andare così
lontano, non più ora. Affrontò il problema del volume,
ingombrante, serrò bende, fasciò, tagliò qua e là, ma ben poco
si riduceva. Guardò la scatola. Più volte, controllò misure.
Dentro ancora non ci stava, e quella era l’unica che ci stesse
ora sullo scaffale. E, senza quella scatola, lei non viveva. Poi
guardò lui. Mancava un braccio, tolse anche l’altro chiedendogli
di sopportare anche quel dolore. Poi la gamba, il piede da solo
non bastava, poi nemmeno una sola, dovette tagliarne due.
Riguardò la scatola, no, non bastava. Boxing amore. Gli tolse
chili, addome, torace, tagliò anche le natiche, schiacciò la
schiena. Da quella scatola spuntavano sempre tre cose. Testa,
desiderio. E cuore. Irriducibili. E lei si arrese. |
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