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E’ importante che
non fosse di mercoledì la cena? che fosse un sabato di
primavera? Perché io quella cena la ricordo. Ricordo l’uomo
inginocchiarsi e infilarle, una e poi l’altra, facendole salire
lentamente, tese, nere, le due calze. Le mani di lui sui ganci
in cui lei incespicava le sue -fallo tu io non riesco - .
Ricorda l’abito, la gonna. La nudità del sesso che mal celava,
lei, impudica come una bambina che va alla prima festa e sa che
bacerà, del primo bacio, il principe. Ricorda le scale, gli
altri già in sala. Scenderai come una regina e io mi sentirò un
re, le aveva detto. E la regina sedette, celò emozione ed
eccitazione, la tavola era lunga. Amici. Fu quella notte che lei
si sentì così bella e lui così perfetto, con lei al suo fianco,
che si fermò intorno a loro il mondo. Non era mercoledì, io lo
ricordo. L’uomo e la giovane donna anche. Era un qualsiasi loro
giorno. |
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