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Il palazzo non
arriva ai tre piani. Gli avevano detto che la stanza migliore
era al terzo, ma non c’erano tre piani, così si fermarono al
primo. Presero quella che dava verso l’entrata del parco. Sì, è
vero, era un ex-manicomio. Lo sapevano tutti e due. La palazzina
all’altro lato del viale sapeva ancora di astanteria e in fondo
c’erano padiglioni diroccati. La prima notte i pazzi ritornarono
quando il parco già dormiva, la mattina dopo del rave nemmeno
una traccia, dopo i rumori delle musiche che vagavano nella
notte senza fine. Ignoti folli avevano forzato e svaligiato
nella palazzina a lato gli uffici del comune. Qualcosa nell’aria
quindi c’era, ancora, della vecchia follia, ecco perché una
notte sotto la grandine videro le meduse, addormentandosi vicini
dopo l’amore e, l’ultima che ci andarono, dopo aver pianto
entrambi, in inverno lui vide mille coccinelle, mentre lei
dormiva. Dicono che la loro anima abiti lì ancora. |
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