Microracconti

Nati per caso o quasi, per un concorso letterario, col vincolo delle 2.500 battute complessive. Cioè scrivere in salita. Oppure i miei racconti-cartolina.

104.  

Lavorati di lima e pialla sulle parole, per sottrazione, col contagocce, per non rompere una storia, un ritmo, un'armonia.
Questi racconti ne sono il risultato, qualunque esso sia.
 

   
     
  La stanza 39
(tema "CAMERA 9, TERZO PIANO, PSICHIATRIA", micro racconto in dieci righe )
 
     
 

La stanza 39 è al terzo piano, ex-psichiatria. Ora è un albergo, non più un ospedale, l’ala principale. Arrivando senza bagaglio hanno pagato la notte anticipata. L’ultima loro, rubata alle loro vite separate. Per mano, dita intrecciate. Lei ha una borsa, lui un Eastpak blu. Volano sulle scale. Aprono, chiudono appena entrati. Si spogliano, si baciano affamati, la morde, le scivola in ginocchio tra le cosce, col viso e le spezza il respiro. Poi lei lo guida al letto. E le si ferma il fiato al sentirlo entrare. Volano mentre la notte scivola irrispettosa. Poi lei stende un foulard sul letto, lui apre il vino. Un solo bicchiere in due. Una piccola torta e il letto è un prato. Lui lecca briciole dalle labbra di lei. Si coricano vicini, lei, la testa sulla spalla di lui, lo bacia ancora. Li troverà, così abbracciati, al mattino la donna delle camere. Così belli. Da sembrare soltanto addormentati.