|
- Lo so che i pazzi
negano la loro follia – l’uomo è così che esordì col dottore.
Affondato nella poltrona cominciò a parlare. Alle sue spalle, in
silenzio, il medico posò la Montblanc sulla scrivania. Si sentì
il clac del registratore. – E’ che aveva occhi così belli – e
nel dirlo lui chiuse i suoi. – E labbra così morbide sotto le
mie – e se le morse dicendolo. - E le sue mani sul mio corpo, a
giocare con la pelle, carezzarmi, il petto, il viso – e nel
parlarne torse le sue. – E i suoi capelli corti, scuri, la
frangia scivolata sugli occhi quando mi si sedeva in grembo per
accogliermi in lei – si rassettò i capelli grigi mentre lo
diceva. – Vede? Ogni cosa che dico o penso di lei si specchia in
me da sola, per amore –respirò a fatica con gli occhi lucidi e
umidi mentre lo diceva. – Ma io non sono pazzo, l’ho solo
uccisa. Vedrà, glielo giuro, prima o poi, ce la farò a morirne.
Anche io - |
|