|
Scrisse un racconto.
Voleva scriverlo sul verme galleggiante nella bottiglia di
tequila, sul gusano. Scrisse con la sinistra. Da destra a
sinistra. Su un foglio nero. Con inchiostro bianco. Scrisse a
lettere alterne, una sì e una no. Partendo dal basso del foglio
per salire in alto. Lo scrisse al buio, dopo essersi bendato.
Scrisse in apnea, per vedere se riusciva farlo senza morire
soffocato, se era veloce tanto da salvarsi la vita in questa
sfida con se stesso. Lo scrisse in piedi, su una gamba sola come
l’avrebbe scritto l’airone cinerino visto sul Ticino il giorno
prima. Voltò le spalle al tavolo e al foglio e scrisse con le
mani dietro la schiena. Finì la bottiglia prima di scriverlo per
vedere cosa scriveva da ubriaco. Lo scrisse senza prendere prima
le medicine date dal primario. Se ci riuscì non lo sappiamo ma
rideva come un matto. E nel bicchiere rimase solo il verme.
|
|