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Scelse la più
grande. Rossa, che si vedesse anche con Google Maps dal
satellite. In mezzo al mare. Rossa con un numero cucito, 7, il
suo numero della sorte. Scrisse una lettera a una donna, poi
altre ventuno, bevve ventidue bottiglie di rhum di Giamaica al
bar del porto. Le vuotò tutte, quella più stagionata e buona la
dedicò a lei. Poi prese i tappi di sughero rubati al minimarket,
era andato a fare spesa dimenticando a casa i soldi. Sul molo un
via vai ininterrotto di persone, chi caricava, chi faceva
carburante. Chi acqua. Una bambina rossa di sole gli sorrise,
lui le sorrise, scelse un tappo dalla busta e glielo donò perché
lo usasse con la lenza. Alzò la vela rossa. Uscì dal porto. Al
largo affidò al mare, al vento e alle onde le bottiglie e le
lettere, sigillate con i tappi. La più antica era la più bella.
Il mare, il vento e le onde l’avrebbero aiutato. Come sempre. |
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