Microracconti

Nati per caso o quasi, per un concorso letterario, col vincolo delle 2.500 battute complessive. Cioè scrivere in salita. Oppure i miei racconti-cartolina.

107.  

Lavorati di lima e pialla sulle parole, per sottrazione, col contagocce, per non rompere una storia, un ritmo, un'armonia.
Questi racconti ne sono il risultato, qualunque esso sia.
 

   
     
  Ventidue bottiglie di rhum e ventitre tappi
(tema "PIRATI", micro racconto in dieci righe )
 
     
 

Scelse la più grande. Rossa, che si vedesse anche con Google Maps dal satellite. In mezzo al mare. Rossa con un numero cucito, 7, il suo numero della sorte. Scrisse una lettera a una donna, poi altre ventuno, bevve ventidue bottiglie di rhum di Giamaica al bar del porto. Le vuotò tutte, quella più stagionata e buona la dedicò a lei. Poi prese i tappi di sughero rubati al minimarket, era andato a fare spesa dimenticando a casa i soldi. Sul molo un via vai ininterrotto di persone, chi caricava, chi faceva carburante. Chi acqua. Una bambina rossa di sole gli sorrise, lui le sorrise, scelse un tappo dalla busta e glielo donò perché lo usasse con la lenza. Alzò la vela rossa. Uscì dal porto. Al largo affidò al mare, al vento e alle onde le bottiglie e le lettere, sigillate con i tappi. La più antica era la più bella. Il mare, il vento e le onde l’avrebbero aiutato. Come sempre.