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Nella taverna al
porto al rhum aggiungevano alcool e melassa macerata nel
petrolio per allungarlo. Alla terza colica smise di berlo. Al
tavolo di blackjack baravano. Aveva visto due passarsi carte
buone sottobanco per fare almeno venti e prendersi la posta.
Della serie, ti do un re e mi dai una regina tu? E poi, parlando
di re e regine, lasciamo stare anche le leggende delle stanze al
secondo piano, che a Macao erano ben più perversi, e anche a
Singapore, la “languida”. Lui non aveva mai scordato, ad
esempio, la Betty di Sentosa. Che un vero pirata è un pirata,
mica sono storielle da angiporto! Il rhum migliore, le donne più
acrobatiche nei più rinomati bordelli e i tavoli di carte più
avvelenati, un pirata quelli cerca. Per onorare sia le razzie
che i furti. Alla taverna così tornò di rado, e dove andasse a
giocare i suoi dobloni restò un mistero. Per quasi tutti. |
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