Microracconti

Nati per caso o quasi, per un concorso letterario, col vincolo delle 2.500 battute complessive. Cioè scrivere in salita. Oppure i miei racconti-cartolina.

114.  

Lavorati di lima e pialla sulle parole, per sottrazione, col contagocce, per non rompere una storia, un ritmo, un'armonia.
Questi racconti ne sono il risultato, qualunque esso sia.
 

   
     
  Quell’attimo in cui si ferma il vento, a volte e le foglie smettono di tremare
(tema "micro AD PERSONAM", micro racconto in dieci righe )
 
     
 

Aveva sentito nell’aria quel cambio di vento, quel tremito che le foglie colgono per prime. Quando smettono un attimo solo di vibrare e poi ricominciano, da sole. Sotto la carezza che sembra, ma non è più, uguale. Poi aveva sentito l’ozono nell’aria. L’odore pungergli il naso. Salire con sapore di metallo dalle narici alla gola. Un brivido lungo la schiena. Senza motivo, faceva caldo, caldissimo, e i brividi di solito vengono col freddo. Invece il vento era più caldo persino ora, veniva da est, sud-est, portava sabbia e minaccia di pioggia a macchiare l’auto di gocce brune. Guardò le nuvole, ferme, immote, cariche, e colorate dal tramonto del sole. Fermò il respiro un attimo. Ascoltò il cielo e un primo tuono. Posò la penna, e salutò la fine inevitabile di una stagione.