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Fu nella giungla.
No, fu nella città. Fu, comunque fu, che la incontrò. Mentre
fuggiva. Lei, impaurita. Fu dietro un angolo, che inciampò negli
occhi suoi nocciola. No, fu sotto un cespuglio dove lei si
nascondeva. Gli chiese lei, quando furono al sicuro in un
portone – perché io -. Lui non rispose. Gli chiese scostandosi
la frangia dagli occhi con un soffio, la sua bocca respirava con
affanno ancora, e adorava di dolore e miele - perché mi vuoi
baciare, ora -. Lui non rispose. Gli disse – io non sono pronta
per il tuo bene – ma lui si era perso nel suo sorriso e nella
sua voce. Le parlò della mescola della gioia e del dolore.
Quando lui prendeva il volo a lei tornava la paura e lo frenava.
Giocarono così per ore. Nel buio del portone si baciarono.
Forse. Oppure sarà domani in trattoria. Ma è solo storia loro
ora. Oltre l’angolo delle paure, se lo si svolta, c’è una via. |
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