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Sveglia da poco.
Ancora intorpidita, che in viaggio ogni notte un nuovo letto.
Mette la mollettona, tira su i capelli, un tempo avrebbe acceso
la prima sigaretta, ha smesso di fumare adesso. Si guarda nello
specchio, fatica a mettersi a fuoco, gli occhi ancora dormono.
Inforca gli occhiali, quelli che all’inizio non usava davanti a
te, solo le lenti. E tu ricordi quegli occhiali, la prima volta,
quando le dicesti che la facevano così sexy. E lei che si
schernì ridendo. Gira in reggiseno nero, slippino nero e nera è
anche la maglietta. La vedi, conosci i suoi risvegli. Sorride,
lo sai anche se non la vedi, guarda dalla finestra. La città
tonda e non sua, le mura, alte, le chiese, i suoni differenti.
Qui i croissant li chiamano “pezzi dolci” al bar di piazza
Anfiteatro. Ti chiedi se andrà, con lui, adesso, proprio in
quello dove andasti tu. Se sceglierà proprio quello. Senza
saperlo. |
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