Microracconti

Nati per caso o quasi, per un concorso letterario, col vincolo delle 2.500 battute complessive. Cioè scrivere in salita. Oppure i miei racconti-cartolina.

82.  

Lavorati di lima e pialla sulle parole, per sottrazione, col contagocce, per non rompere una storia, un ritmo, un'armonia.
Questi racconti ne sono il risultato, qualunque esso sia.
 

   
     
  Generazioni
(tema "I MIEI DEMONI", micro racconto in dieci righe )
 
     
 

“Sei una scimmia; annuisci solo per conquistarmi. Taci; non capiresti nulla. Se non c'è Dio, io sono Dio” Lui lo diceva sempre. Aveva imparato frasi intere che citava, spesso a sproposito, contando sull’ignoranza altrui, ma questa di Fëdor la amava e usava più di ogni altra. Ci insultava i dipendenti, la moglie, i figli. Gli amici al bar del tennis. Gliel’avevano insegnata da bambino l’arroganza e lui, insicuro, se ne era fatto schermo. “Sei una scimmia…” scaricò sibilando le esse –un leggero difetto di pronuncia – sull’uomo dagli occhi grandi che stava falciandogli l’erba. La sua testa ruzzolò sul prato. “Capire che non c’è Dio e non capire nello stesso momento d’esser diventato tu stesso un dio è un’assurdità, perché se no ti uccideresti assolutamente da te” rispose a tono pulendo la lama il pronipote di Kirilov. Di mestiere giardiniere. “Ma mi tocca farlo io...”

(omaggio a I DEMONI, di F.Dostojev​skij)