Microracconti

Nati per caso o quasi, per un concorso letterario, col vincolo delle 2.500 battute complessive. Cioè scrivere in salita. Oppure i miei racconti-cartolina.

87.  

Lavorati di lima e pialla sulle parole, per sottrazione, col contagocce, per non rompere una storia, un ritmo, un'armonia.
Questi racconti ne sono il risultato, qualunque esso sia.
 

   
     
  Sura dell’Harem (la 115ma, apocrifa. Proibita)
(tema "L'HAREM", micro racconto in dieci righe )
 
     
 

“O Misericordioso, o Messaggero, tu che ha tagliato il deserto seguendo le stelle e le altezze della luna. La mia sposa è la grazia della vita, la spezia, il nettare che leva la sete, l’acqua che lava i piedi prima delle preghiere. O Compassionevole, donale giustizia, offrile la luce della luna che la culli e l’incendio del sole che la infiammi. Questa è la vita, la pace e la battaglia, la quiete e la tempesta, il gioco del vento e delle sabbie, la nascita e la morte.” Lei uscì dalla tenda nel sentire declamare senza paura né pudore la Sura Proibita dalla sua voce. Si avvicinò. Celando il volto, tranne gli occhi. Disvelandoli accesi. Poi si lasciò aiutare, fin sulla sella, alta e oscillante. Con lui sulla gobba dell’animale inginocchiato. Di tutte, lei era la trentesima. La più giovane. La più bella. Scomparve con lei. Non fece né farà ritorno. Ventinove spose, ad attenderlo, nell’ombra.