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Il prete era
giovane. Anche se aveva più anni di quelli che mostrava. Veniva
da lontano. Era bello, quasi bellissimo, irreale. Persino gli
uomini, i più sinceri, parlandone, lo definivano “carino”, o
persino un “bell’uomo”. Jeans, gambe lunghe, barba corta bionda
e un po’ pungente, sguardo da ragazzo che suscitava passioni
materne nelle parrocchiane più mature. E subito quel lampo, il
fuoco nell’azzurro che le turbava. Quello che le ragazze
notavano come prima cosa. “Il don ha proprio un bel sedere..”
scappò detto persino alla perpetua, 72 anni suonati. Faceva
riunioni musicali, veglie, gite. Forse un po’ troppe
confessioni. Pian piano le sedusse, con discrezione, tutte o
quasi. Nessuno se ne accorse, non i mariti, non i figli, non i
fidanzati. Fino alla domenica che, congedando i fedeli, all’ite/missa/est,
gli scappò un “…harem”. Al posto dell’ “amen”. |
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