Microracconti

Nati per caso o quasi, per un concorso letterario, col vincolo delle 2.500 battute complessive. Cioè scrivere in salita. Oppure i miei racconti-cartolina.

88.  

Lavorati di lima e pialla sulle parole, per sottrazione, col contagocce, per non rompere una storia, un ritmo, un'armonia.
Questi racconti ne sono il risultato, qualunque esso sia.
 

   
     
  Uccelli di rovo
(tema "L'HAREM", micro racconto in dieci righe )
 
     
 

Il prete era giovane. Anche se aveva più anni di quelli che mostrava. Veniva da lontano. Era bello, quasi bellissimo, irreale. Persino gli uomini, i più sinceri, parlandone, lo definivano “carino”, o persino un “bell’uomo”. Jeans, gambe lunghe, barba corta bionda e un po’ pungente, sguardo da ragazzo che suscitava passioni materne nelle parrocchiane più mature. E subito quel lampo, il fuoco nell’azzurro che le turbava. Quello che le ragazze notavano come prima cosa. “Il don ha proprio un bel sedere..” scappò detto persino alla perpetua, 72 anni suonati. Faceva riunioni musicali, veglie, gite. Forse un po’ troppe confessioni. Pian piano le sedusse, con discrezione, tutte o quasi. Nessuno se ne accorse, non i mariti, non i figli, non i fidanzati. Fino alla domenica che, congedando i fedeli, all’ite/missa/est, gli scappò un “…harem”. Al posto dell’ “amen”.