Microracconti

Nati per caso o quasi, per un concorso letterario, col vincolo delle 2.500 battute complessive. Cioè scrivere in salita. Oppure i miei racconti-cartolina.

89.  

Lavorati di lima e pialla sulle parole, per sottrazione, col contagocce, per non rompere una storia, un ritmo, un'armonia.
Questi racconti ne sono il risultato, qualunque esso sia.
 

   
     
  Di piedi rossi, di gioia, di freddo e di pianto
(tema "PIEDI", micro racconto in dieci righe )
 
     
 

Non è storia di estate, né storia di inverno. E’ una notte a primavera. Troppo freddo in quella stanza, la neve ancora, e il riscaldamento latitava come il sole. Lei stava piangendo. Per la paura che quella notte in cima al mondo fosse il punto di una svolta. Troppo perfetto tutto, cuore, desideri, corpi, il mondo avrebbe potuto fermarsi in quell’istante. O precipitare l’istante dopo, definitivamente, al chiudersi di un incanto. L’uomo si sentì perso e disarmato di fronte al pianto della donna. Lei cominciò anche a tremare senza controllo, per il freddo. Scossa da brividi sempre più forti. Inarrestabili. E a farsi ghiaccio, carne e pelle. L’uomo l’avvolse di se stesso, la coprì interamente col suo corpo. La strofinò impaurito, con la piccola coperta a macchie nere, finché lei si riprese. Sfregò per ultimi i piedi, fino a farli rossi. Poi li baciò. Lei sorrise. Lui le si stese al fianco.