Microracconti

Nati per caso o quasi, per un concorso letterario, col vincolo delle 2.500 battute complessive. Cioè scrivere in salita. Oppure i miei racconti-cartolina.

91.  

Lavorati di lima e pialla sulle parole, per sottrazione, col contagocce, per non rompere una storia, un ritmo, un'armonia.
Questi racconti ne sono il risultato, qualunque esso sia.
 

   
     
  Del primo bacio sul divano
(tema "PIEDI", micro racconto in dieci righe )
 
     
 

Si era seduto a gambe incrociate sul divano. Il portatile sul bracciolo accoglieva le lettere man mano che gli cadevano dalle dita. La donna dai capelli profumati di bosco in estate, muschio, fragole un po’ aspre, umido denso e odoroso di felci e rovi, aveva posato, sdraiandosi, il capo nella cesta intrecciata di gambe, polpacci e piedi di lui. Le lettere correvano veloci, sullo schermo acceso, e parlavano di un inverno finito, del funerale e della voglia di risorgere del cuore. Di luci forti e poi di bui spaventosi. E poi di mare. Di mare. Di mare. Sentì il calore del respiro di lei posarsi sul collo dei suoi piedi, al carezzarle i capelli, mentre scriveva. Una mano sui tasti, una a intrecciare e sciogliere, nodi e sospiri. Sentì le labbra di lei lievi, in un bacio sul collo del suo piede. Lasciò i tasti, la aiutò a risalire. Le baciò le labbra, poi le morse. Le rubò l’anima. Tagliandole il respiro.