Microracconti

Nati per caso o quasi, per un concorso letterario, col vincolo delle 2.500 battute complessive. Cioè scrivere in salita. Oppure i miei racconti-cartolina.

92.  

Lavorati di lima e pialla sulle parole, per sottrazione, col contagocce, per non rompere una storia, un ritmo, un'armonia.
Questi racconti ne sono il risultato, qualunque esso sia.
 

   
     
  Di piedi. E di gamberi.
(tema "PIEDI", micro racconto in dieci righe )
 
     
 

Di lei ricorda i piedi, mentre scrive di piedi. Ricorda la volta che la scarpa le faceva male e l’aiutò a sfilarla. Il rosso dolente dove batteva la cucitura, la piccola dolente bolla che si ruppe. Ricorda la gamba flessa, il piede sulle ginocchia. Una bambina quando si sbuccia le ginocchia sulla ghiaia del viale ha la stessa faccia, la stessa espressione, un po’ dolente, attenta e assorta nel curarsi la ferita, un poco anche buffa nella sua tenerezza. Ricorda, scrivendo di piedi, quelli di lei, che avevano sempre freddo e si arrossavano leggermente. Sai, è un problema circolatorio che ho da sempre, gli disse la prima volta che lui li ebbe in grembo per carezzarli. Li ricorda con il dorso alto e le buffe piccole dita che lui mangiava, a morsi, come si mangiano, succhiandoli dal loro guscio, i piccoli gamberi. Quelli che arrossano subito. Anche solo a baciarli.