Microracconti

Nati per caso o quasi, per un concorso letterario, col vincolo delle 2.500 battute complessive. Cioè scrivere in salita. Oppure i miei racconti-cartolina.

95.  

Lavorati di lima e pialla sulle parole, per sottrazione, col contagocce, per non rompere una storia, un ritmo, un'armonia.
Questi racconti ne sono il risultato, qualunque esso sia.
 

   
     
  Bar Oasi, proprio in centro
(tema "AD PERSONAM", micro racconto in dieci righe )
 
     
 

Ogni giorno zac..via uno. Due. Poi rieccoli. Poi ancora via. I più fedeli clienti. Forse li inghiottiva il dehor del McDonald’s che per distruggerli aveva aperto lì di fronte? L’uomo, al tavolo, il solito, guardava le dispute. Ascoltava i gesti. Perché i gesti parlano più delle parole e le parole si guardano, per come escono, più che per quanto van dicendo. Quando al Bar Oasi decisero il rinnovo, gli arredi vecchi, il colore da ridare - e anche per reggere gli attacchi, sapete, difenderci, al banco siamo in pochi, e il menù? sia vero menù e non solo snack, adesso… - gli amici avventori iniziarono ad alzar le voci. Alcuni a scoprirsi anche antipatici. Altri a temere la perdita del tavolo, loro da sempre. O a rivendicare protagonismo sul colore delle sedie. Nessuno ordinò un caffè, o una birra. L’uomo si alzò e andò di sake e sushi. Al giap. In quel pacifico silenzio.